Migliaia le lettere inviate ai cittadini torresi per decantare l’efficacia del programma di raccolta

(a) Torre del Greco – Un plico di migliaia di lettere, una Torre di Pisa pendente. La convenzione stipulata dal Comune di Torre del Greco con Poste Italiane è uno scacchismo alla vecchia maniera, un alfiere in b2 che domina la diagonale. Sennonché c’è poi chi queste lettere le legge e con attenzione: i cittadini. Una lettera di sensibilizzazione, per essere buoni, una lettera di sollecitazione, per essere realistici. “Obiettivo 50%”, il nome della missione nemmeno tanto in codice condotta dalla macchina amministrativa, sorpasso da effettuarsi entro il 2011, come stabilito dalla Legge n.123/2008, per non incorrere (grassettato nella lettera) in “sensibili inasprimenti delle tariffe TARSU”. Un 5% di margine, sul livello attuale che si attesta intorno al 45, per restare nella scia dei comuni virtuosi. L’Amministrazione decide di entrare nelle case dei cittadini con una formula diretta, una strategia one-toone che fidelizzi il target di riferimento, che ‘evangelizzi’ la comunità su “una corretta applicazione del programma di raccolta differenziata”. La lettera decanta a più riprese l’efficacia del programma in atto senza esplicitarne però la naturale prosecuzione: l’apertura di 20 isole ecologiche a copertura dell’intero territorio cittadino entro il 2011 e il conferimento dei rifiuti esclusivamente presso queste ultime. Si chiede ai cittadini di servirsene “per non vedere più sacchetti per strada” – questo lo slogan ormai adottato dall’Amministrazione – senza chiarir loro che potrebbe essere la soluzione definitiva. Nella lettera sono contenute anche regole, orari per il deposito dei sacchetti e il calendario per il conferimento delle diverse frazioni. Il tutto per allontanare fantasmi “di ulteriori sacrifici economici”. Ma è proprio questo che spaventa: la corsa anti-rifiuto ha fatto impennare i costi per i servizi di igiene urbana, i quali si sono abbattuti sulle aliquote TARSU per il 2011. I più penalizzati dai rincari sono stati i ristoratori, insieme a ortofrutticoli e titolari di pescherie. Al summit della settimana scorsa, il Sindaco ha rassicurato gli interlocutori, promettendo loro una diminuzione del 30% per tutte le attività i cui locali superano i 200 metri quadrati. Manovra considerata da questi ultimi solo un palliativo. Altre lettere potrebbero trovare presto spazio sulla scrivania di Palazzo Baronale: le repliche dei cittadini.
Simone Ascione
 
Articolo già pubblicato sull’edizione cartacea in edicola il 18 maggio 2011