Spese e conti pubblici

(a) Torre del Greco – La struttura che ospitava l’ex sementificio, appartenuto alla famiglia Faraone-Mennella e acquistato dal Comune per farne un istituto omnicomprensivo, non è ancora stato ristrutturato. I motivi sono legati alla procedura di verifica degli atti, richiesta dalla Segreteria generale del Comune alla Corte dei conti. Dopo l’infuocato consiglio comunale del 17 dicembre 2009, che vide l’opposizione abbandonare l’aula per protesta e l’ingegnere Giovanni Salerno firmare, in maniera quanto mai insolita, un documento scritto di proprio pugno per assicurare che ci sarebbero state tutte le autorizzazioni necessarie, l’opposizione, nella persona di Alfonso Ascione, ha richiesto, alla Segreteria generale, che gli atti in questione venissero inviati alla procura di Torre Annunziata e alla Corte dei conti di Napoli. I dubbi erano essenzialmente tre: la procedura di selezione dell’immobile da acquistare, la cifra pattuita e la possibilità di cambiare la destinazione d’uso. A distanza di un anno e mezzo, la lentezza burocratica non ha ancora permesso che si venisse a capo di questa intricata vicenda. Il consigliere comunale Alfonso Ascione, tra i richiedenti della verifica degli atti, ha poi spiegato: “A mio avviso non c’erano le condizioni per l’acquisto, anche perché non ha senso acquistare un immobile per poi doverlo ristrutturare”. La Segreteria generale, interpellata sulla vicenda dai microfoni de La Torre, non ha tuttavia aggiunto altro rispetto alle informazioni in possesso del consigliere dell’opposizione. Insomma i lavori di ristrutturazione della struttura, costata 2milioni e 54mila euro, non sembrano prossimi, e la nascita dell’istituto omnicomprensivo, che dovrebbe ospitare anche un campus alberghiero, si allontana.
Carmine Apice
 
Articolo già pubblicato sull’edizione cartacea in edicola il 4 maggio 2011