L’economia locale è quasi al tappeto, neppure i saldi hanno dato ossigeno

Tra scongiuri e previsioni circa l’avvento del 2012, una certezza c’è: la crisi. Infatti, il calo di vendite del 20% circa con cui i commercianti torresi hanno salutato il 2011 non è di buon auspicio per il futuro e i dati dell’ASCOM parlano chiaro: “Questa volta la crisi ci ha colpiti in pieno” ha detto il presidente Giulio Esposito.
Ed in effetti, la crisi che colpisce il mondo intero ha contagiato anche i cittadini torresi, sempre meno propensi a metter mano al portafogli e a concedersi grandi spese. Tra i settori più a rischio, sicuramente quello turistico, piegato dalla forte pressione del fatturato che schiaccia le diverse agenzie: l’agenzia viaggio “Gallorosso” ha chiuso definitivamente i battenti il mese scorso. Non di molto cambia la situazione in cui versano i restanti settori, colpiti da una drastica riduzione di incassi, come ci riportano le stesse voci dei negozianti delle diverse attività. Fanno eccezione i soli alimentari e il settore di elettronica, che resta a galla nonostante l’attuale “fuori tutto” per ceduta attività del negozio di telefonia “Tecno” in zona Vesuviana.
Quest’anno nemmeno i saldi sembrano aver portato fortuna all’economia torrese: il mancato boom di acquisti non giova al deficit generale, fatta eccezione per quei negozi di abbigliamento che contano su prezzi stracciati ed offerte concorrenziali.
“In queste condizioni – commenta Esposito – non si può certo sperare in un futuro roseo: di questo passo saranno maggiori le attività che finiranno sul lastrico nei prossimi mesi”.
Marginale, a riguardo, è il ruolo dell’amministrazione, che si limita a tenere accese per strada le luci natalizie: non ci sono cambiamenti, invece, per quanto riguarda la questione parcheggi, da anni oggetto di battaglie e richieste da parte dei commercianti al fine di ottenere una maggiore affluenza di consumatori.
Anzi, dopo il caos suscitato dall’ordinanza sui rifiuti delle attività commerciali, continuano gli attriti tra il Primo Cittadino e i negozianti, in seguito al nuovo piano di ristrutturazione urbana: le notifiche di abbattimento vetrine lungo il centro storico non sono state, infatti, ben digerite. “Una spesa economica del genere – conclude Esposito – non può essere affrontata di questi tempi. Sono stati promessi incentivi per le procedure di abbattimento, di cui però ancora non abbiamo certezza alcuna: sarà inevitabile un ricorso al TAR”.
Maria Panariello

 
Articolo pubblicato sull’edizione cartacea in edicola il 25 gennaio 2012