Una piaga che si allarga

Il Decreto Sviluppo andrà in Consiglio dei Ministri il 13 o 14 ottobre: lo ha confermato il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Gianni Letta, a margine dell’Assemblea di Confitarma. Affrontando il tema della pirateria marittima (due navi italiane, la Savina Caylyn e la Rosalia D’Amato, sono in mano ai pirati dai primi mesi del 2011), Letta ha dichiarato che "tutte le forze, compresa l’intelligence, sono impegnate a combattere la pirateria e liberare le navi e i marittimi italiani". Purtroppo però, ad oggi “gli italiani dimenticati”, gli equipaggi delle due navi in questione, tra cui marittimi campani, non sono stati liberati. I parenti dei 5 italiani a bordo della Savina Caylyn, petroliera della “Fratelli D’Amato S.p.a”, hanno da tempo fatto class action costituendo il comitato civico “Liberi Subito”. Dopo aver scritto alle massime autorità dello Stato, aver organizzato sit in di protesta davanti a Montecitorio e, ultimamente, davanti alla sede napoletana della compagnia armatrice, ad oggi le famiglie dei sequestrati non sanno a quanto ammontino le ultime offerte di riscatto (14 milioni di euro era la cifra chiesta dai pirati). Farebbe, forse, sperare in una soluzione positiva che i pirati non abbiano telefonato dopo lo scadere dell’ultimatum terrificante di fine settembre. Quella della pirateria è una piaga che si allarga sempre più: la Somalia ne costituisce il centro nevralgico, e, al di là dei costi economici, costituisce una minaccia pesantissima per la sicurezza del personale marittimo.
Mariacolomba Galloro

 
Articolo già pubblicato sull’edizione cartacea in edicola il 12 ottobre 2011