Lo scorso 14 febbraio il Consiglio dei Ministri ha approvato le nuove disposizioni circa la pianificazione d’emergenza per il rischio Vesuvio. Novità assoluta di tali disposizioni sono i gemellaggi tra i 25 comuni della Zona Rossa e le Regioni o Province Autonome che dovrebbero eventualmente accoglierne gli abitanti evacuati in caso di eruzione.  Ecco la lista:
Boscoreale – Calabria
Boscotrecase – Basilicata
Cercola – Liguria
Ercolano – Emilia Romagna
Massa di Somma – Molise
Napoli (Barra, Ponticelli, S. Giovanni) – Lazio
Nola – Valle d’Aosta
Ottaviano – Lazio
Palma Campania – Friuli Venezia Giulia
Pollena Trocchia – Province Trento e Bolzano
Pomigliano – Veneto
Poggiomarino – Marche
Pompei – Sardegna
Portici – Piemonte
San Gennaro Vesuviano – Umbria
San Giorgio a Cremano – Toscana
San Giuseppe Vesuviano – Veneto
San Sebastiano al Vesuvio – Puglia
Sant’Anastasia – Veneto
Scafati – Sicilia
Somma Vesuviana – Lombardia
Terzigno – Abruzzo
Torre Annunziata – Puglia
Torre del Greco – Lombardia
Trecase – Sicilia
Le aree da sottoporre ad evacuazione cautelativa sono quelle soggette ad alta probabilità di invasione di flussi piroclastici (zona rossa 1) sia quelle soggette ad alta probabilità di crolli delle coperture degli edifici per importanti accumuli di materiale piroclastico (zona rossa 2). Entro 45 giorni dalla pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale delle recenti disposizioni, dovrà essere concordato un protocollo d’intesa tra il Dipartimento di Protezione Civile e i Comuni direttamente coinvolti. Entro i successivi 4 mesi, poi, ci dovrà essere il concreto aggiornamento delle pianificazioni d’emergenza, con tutti i dettagli inerenti l’evacuazione, il soccorso e l’accoglienza dei cittadini coinvolti.
Marika Galloro