Il gruppo ex Udc pronto a staccare la spina alla giunta Malinconico

L’ultimo consiglio comunale (martedì 2 luglio) è stato caratterizzato da u na tristezza palpabile. Qualcuno erroneamente pensava che la questione abbattimenti fosse il motivo reale per cui, sul volto del mite Gennaro Malinconico è sceso un velo di tristezza. In realtà si trova in mezzo al guado perché deve trovare la soluzione che consenta al gruppo fuoriuscito dall’Udc di rientrare pienamente in maggioranza, dopo che, sull’approvazione del regolamento per la commissione Pari opportunità, la poltrona su cui siede ha vacillato vistosamente. Alla maggioranza sono mancati il voto dei quattro cavalieri dell’apocalisse e dell’orgoglio democristiano Frulio, Colantonio, Donadio e Di Donna, nonché proprio il voto del p residente della prima commissione che aveva licenziato il testo, Domenico Perna. Secondo i sussurri che si sentono nei corridoi di Palazzo Baronale, i quattro, con in testa Gaetano Frulio, sarebbero pronti a staccare la spina alla giunta Malinconico rea di troppo immobilismo su diversi aspetti sociali che hanno colpito la cittadina torrese e che fanno perdere consenso. Di tutto questo si parlerà nei giorni a venire, dove Malinconico cercherà d i imbonire gli ex Dc e di trovare una soluzione che accontenti tutti quanti in modo da tenere a galla il suo esecutivo. Però, resta il fatto che questo governo cittadino galleggia come una barca sul mare inquinato del litorale torrese, perché le intenzioni di Gennaro si scontrano con i frequenti mal di pancia dei tanti elettori che sono alla base della forza politica che rappresentano quei quattro. Comunque, Malinconico, per questo tacciato d’immobilismo da qualcuno, è sempre più convinto che il percorso da seguire sia quello della legalità. Qualcuno passando fuori al suo studio giura di aver sentito pronunciare una frase sibillina che suona così: "se il percorso si interrompe o va in una direzione diversa faremo le nostre riflessioni". Che tradotto in parole povere vuol dire: ho la valigia pronta.
Alfonso Ancona

Articolo pubblicato sull’edizione cartacea in edicola il 10 luglio 2013