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Continua senza soste l’attività della capitaneria di porto di Torre del Greco nel contrasto all’ecocriminalita’ in danno dell’ambiente ed a tutela e recupero dell’equilibrio ambientale del litorale vesuviano. Da mesi impegnati in un’intensa e complessa azione di monitoraggio e controllo ambientale dell’intero tratto marino/costiero ricompreso tra i comuni di Torre del Greco, Portici ed Ercolano condotta in stretto coordinamento investigativo delle competenti Procure delle Repubbliche di Napoli e Torre Annunziata che ha già’ consentito di portare alla luce numerose e gravi situazioni di compromissione ambientale, gli uomini della Guardia Costiera di Torre del Greco hanno proceduto nei giorni scorsi a capillari accertamenti in coordinamento con i comandi di polizia locale e tecnici ARPAC che hanno portato all’individuazione nel territorio di Ercolano di alcuni scarichi abusivi di diversa natura e di diverse opere di contenimento di reflui e rifiuti liquidi realizzati in assenza delle previste autorizzazione di legge. Nel corso della stessa attività’ accertativa sono state altresi’ rinvenute alcune ulteriori criticità’ di natura ambientale legate all’accumulo di rifiuti su alcuni tratti di litorale del MIGLIO D’ORO per le quali e’ stata chiesta l’immediata attivazione delle prescritte procedure di rimozione da parte delle autorità’ locali competenti.

La suddetta capillare attività’ accertativa portata avanti senza sosta da oltre diciotto mesi con l’avvalimento specialistico dell’ARPAC, ha consentito di ricostruire, attraverso una strutturata e complessa serie di verifiche tecniche ed amministrative, una mappatura delle varie e numerose immissioni illecite recapitanti nell’alveo principale di bonifica (tratto tombato e tratto scoperto) che attraversa l’intero territorio cittadino di Ercolano, a loro volta confluenti in mare e costituenti fonti di inquinamento e di potenziale pericolo per il delicato equilibrio eco sistemico di tale tratto di litorale. Particolarmente impegnativi gli accertamenti ispettivi del tratto tombato dell’alveo di bonifica eseguiti con l’ausilio di apparecchiature tecniche di videoripresa specializzate ed all’immissione di sostanza tracciante (fluorescina sodica) mista ad acqua, all’interno dei siti da ispezionare (wc, lavabi/lavandini, caditoie, pozzetti di ispezione), grazie ai quali è stato in grado di individuare i collegamenti tra i punto di immissione degli scarichi e il corpo idrico superficiale recettore. Nel complesso ammontano ad oltre 220 (duecentoventi) le fattispecie illecite ambientali portate sinora alla luce di cui oltre 150 (centocinquanta) legate ad immissioni/scarichi illeciti al suolo e sottosuolo ed in corpo idrico recettore che hanno portato, in numerosi casi al sequestro degli stessi insediamenti produttivi di provenienza nonché’ al deferimento dei relativi titolari all’ Autorità’ Giudiziaria competente ed all’irrogazione di sanzioni amministrative per oltre ottocentomila euro per:
• attività di gestione illecita di rifiuti speciali pericolosi ;
• abbandono incontrollato di rifiuti speciali pericolosi;
• scarico non autorizzato nel sottosuolo e nelle acque sotterranee di reflui industriali ivi sversati direttamente costituenti grave pericolo e potenziale fonte di compromissione dell’habitat urbano circostante;
• violazione del vincolo di emissione in atmosfera di sostanze altamente inquinanti e nocive per la salute umana;
• violazione di vincoli paesaggistici e urbanistico/edilizio;
• immissione delle acque reflue industriali prodotte dal ciclo di lavorazione direttamente nel sottosuolo;
• spandimento al suolo di sostanze chimiche altamente nocive e pericolose per la salute umana e per le stesse matrici ambientali.
Le attività di controllo e repressione, poste in essere dalla guardia costiera estesa anche all’intero sistema depurativo dei comuni vesuviani ricompresi proseguiranno con analoga intensità al fine di garantire il ripristino del delicato equilibrio ecosistemico/ambientale di tali territori di per se’ caratterizzati da gravi criticità’ sistemiche. In tale ottica la stessa guardia costiera di Torre del Greco ha dato avvio ad virtuoso un percorso di partenariato istituzionale con l’assessorato regionale all’ambiente, atenei universitari (Uniparthenope, Federico II) enti di ricerca ed istituti scientifici presenti sul territorio (Cnr-Iamc – Enea – istituto zooprofilattico sperimentale del mezzogiorno, stazione geologica Anton Dohrn, Arpac, Asl , osservatorio vesuviano, autorità’ di bacino), finalizzato a costituire un osservatorio permanente ambientale del mare che mettendo a frutto le eccellenze professionali presenti sul territorio ed operanti nel campo della promozione ambientale, della formazione e della tutela del patrimonio floro/faunistico, sia in grado di operare uno screening completo del delicato ecosistema floro/faunistico del litorale vesuviano orientando altresi’ le strategie di governo e di sviluppo e tutela dei territori stessi.