E’ prevista per aprile la fine dei lavori, ma al Comitato non tornano i conti

Il Direttore dell’Asl Na3Sud Maurizio D’Amora, a pochi mesi dal suo insediamento, sembra vedere un futuro promettente per l’ospedale Agostino Maresca di via Montedoro. Nell’ultimo incontro con il Comitato Pro Maresca del 13 gennaio presso la sede di Castellammare della Direzione, D’Amora, carte alla mano, ha presentato il crono programma relativo ai lavori di ristrutturazione del nosocomio torrese. Il progetto prevede: una spesa di circa 4,4 milioni di euro per il vecchio padiglione, con un Pronto Soccorso operativo h24, e di circa 1,6 milioni di euro per il nuovo padiglione, 2,9 milioni di euro per il rifacimento delle centrali per gli impianti, e i fondi già disponibili per il reparto di Gastroenterologia, ovvero 2,6 milioni di euro. I lavori verranno conclusi entro la fine di aprile e D’Amora rassicura il comitato sulla disponibilità dei fondi, tuttavia qualche ombra cala sulle promesse del Direttore in quanto ancora manca la piena ufficialità della Delibera 830, cioè quella che sottraeva il Maresca da un destino di lungodegenza e riabilitazione per riportarlo nella rete della Medicina e Chirurgia di accettazione e di urgenza.
Che la ristrutturazione sia l’ennesima vaga promessa? Intanto la realtà non è delle migliori, sono i medici dell’ospedale ad aprire scenari inquietanti per i cittadini, chi lavora nelle attuali condizioni esprime il reale pericolo che si cela dietro a un pronto soccorso carente, dove mancano figure specializzate, in primo luogo quella del cardiologo, “Non abbiamo le risorse per fare il nostro lavoro – dice un medico del Pronto Soccorso – per trattare gli infartuati mandiamo ancora l’elettrocardiogramma via fax a Boscotrecase, dobbiamo solo sperare che non si verifichino situazioni gravi”.
Il Comitato Pro Maresca guarda con occhio scettico il crono programma: “Se D’Amora va via noi restiamo solo con un pezzo di carta” e il parere degli avvocati è chiaro: “Il progetto non ha validità giuridica poiché è sempre subordinato alla Regione Campania, è solo un impegno morale verso la cittadinanza”.
Che sia un impegno morale o una tattica da “gattopardi” di mettere qualche nuova carta in tavola, smuovere un po’ le acque per poi lasciare infine tutto così com’è, ogni tanto è giusto ricordare alla politica, che spesso pensa di provenire da investitura divina, la sua responsabilità verso i cittadini, soprattutto in materia di salute.
Carolina Esposito
 
Articolo pubblicato sull’edizione cartacea in edicola il 25 gennaio 2012