Posto auto negato a disabile. L’associazione a favore dei diversamente abili La Libellula ha preso carta e penna e ha scritto al sindaco di Torre del Greco, Ciro Borriello, per sottoporgli il caso della signora Giovanna Handicap-Auto-Disabile

Donnarumma madre di un ragazzo disabile che si è vista “togliere” il posto riservato al parcheggio per disabili sotto casa sua che nel frattempo è diventato una fermata per autobus.
“Egregio Signor Sindaco – è l’inizio della missiva – vorrei porre alla sua attenzione l’ennesimo disguido a danno dei diversamente abili.
In via Cesare Battisti, oggi, con immenso rammarico e sorpresa la signora Giovanna Donnarumma ha scoperto che l’unico posto per disabili presente sotto la sua abitazione gli è stato tolto. Non aveva la concessione perché pur avendone fatto richiesta, la signora in questione tempo fa, gli fu negata”, spiega la responsabile dell’associazione Maria Orlando.
“Comunque – continua la lettera – la su citata signora è madre di un ragazzo di 19 anni, diversamente abile in carrozzina e quel posto le era di fondamentale importanza quando accompagnava suo figlio in auto e suppongo – precisa nella missiva – lei immagini quanto sia complicato già di suo accompagnare una persona diversamente abile se poi ci aggiunge la difficoltà esistente in città per sostare”. E ancora: “Le sarà semplice tirare le somme dell’immenso disagio di questa signora”.
“Il posto per disabili – poi – è stato eliminato, come anche altri qui in città – ed ecco l’amara sorpresa – per dar spazio in questo caso ad una fermata dell’autobus” .
“Ma dico io – aggiunge Maria Orlando – come si può decidere del quotidiano di un disabile in maniera così menefreghista. Perché abolire l’ennesimo posto di un disabile senza preoccuparsi minimamente dei disagi che possono susseguirsi? Ma davvero un disabile è privo di importanza nella nostra città?”
“La prego, stavolta rispondi – impreca la responsabile dell’associazione La Libellula – e si attivi per questa ennesima ingiustizia a danno di un diversamente abile. Non si mostri sordo dinnanzi alle voci di chi le chiede aiuto per cercare di viversi il quotidiano dignitosamente”.
Noi de “LA LIBELLULA” – conclude la lettera indirizzata al primo cittadino – assieme alla signora Donnarumma attendiamo un appuntamento con lei, cosicché possa osservare con i suoi stessi occhi la disperazione di una madre che alla sofferenza del quotidiano del proprio figlio deve aggiungere anche quella di una sosta ignobilmente negata”.
In ultimo: “Mi affido al suo buon cuore che di certo non darà spazio ad assurde e disumane burocrazie”.