Luigi Colantonio, come il resto dell’equipaggio di Asso 22, è ancora bloccato a Tripoli dal 19 marzo

Torre del Greco – Sabato 19 marzo un rimorchiatore italiano, l’Asso 22, veniva bloccato da uomini armati nel porto di Tripoli. La nave, con a bordo undici persone, tra cui otto italiani due indiani ed un ucraino, aveva appena sbarcato a Tripoli personale della Noc, la società petrolifera libica, quando alcuni uomini armati, tra cui uno che si sarebbe qualificato come il comandante del porto, fermavano l’equipaggio, impedendo alla nave di ripartire. Dopo aver lasciato il porto di Tripoli, dirigendosi fuori dalle acque territoriali verso nord ovest, Asso 22 aveva poi invertito la rotta, essendo stato intercettato da un elicottero militare di un’ unità navale della coalizione internazionale, e tornando, quindi, verso il porto. Gli otto italiani a bordo sono quattro siciliani, un laziale e tre campani, tra cui il nostro concittadino Luigi Colantonio, un 34enne, padre di una bimba di 8 anni. Stando alle ultime notizie apprese, Colantonio e il resto dell’equipaggio stanno bene, anche se rimangono bloccati sul rimorchiatore ormeggiato a Tripoli. I marittimi, a quanto pare, ricevono la visita dei militari libici solo durante la notte, ed hanno la possibilità, sia pure molto limitata, di comunicare con i propri familiari. La Farnesina ha rassicurato questi ultimi, dicendo loro che i radar italiani seguono costantemente gli eventuali spostamenti del rimorchiatore e che ci si sta adoperando per un esito felice della vicenda. Analoghe rassicurazioni sono giunte da parte dell’Augusta Offshore, la società napoletana proprietaria del rimorchiatore (nel marzo del 2009, Asso 22 riuscì a mettere in salvo oltre 350 migranti al largo delle coste libiche. In seguito al quell’operazione la Cgil Campania chiese che all’equipaggio del rimorchiatore fosse conferita la medaglia al valor civile). Ma, come è comprensibile, gli anziani genitori e gli altri familiari di Colantonio, tra cui il fratello Antonio, egli stesso rientrato circa un mese fa proprio da un imbarco sullo stesso rimorchiatore, continuano a vivere ore di tensione e di preoccupazione, fin quando non potranno riabbracciarlo.
Mariacolomba Galloro