La Terra dei Fuochi è anche qui. Due torresi, Antonio Rivieccio (58 anni) e Gerardo Scognamiglio (44 anni) sono stati arrestati dai Carabinieri per violazione alle leggi a tutela dell’ambiente. Bruciati scarti di lavorazione industriale, che hanno immediatamente sprigionato una coltre di fumo nero e altamente tossico, mettendo a Incendio-Rifiuti

repentaglio la salute degli abitanti della zona, oltre alla loro personale. Infatti, i due sono stati sorpresi e bloccati su via Camaldoli, in una zona periferica che si trova a cavallo di due comuni, precisamente al confine tra Terzigno e Poggiomarino, immediatamente dopo che avevano appiccato il fuoco ad un cumulo di rifiuti speciali (scarti di lavorazione tessile, materassi, guaine di metallo rivestite in plastica) che erano stati abbandonati. Presi in flagranza di reato, i due cittadini di Torre del Greco sono stati arrestati e ora sono in attesa di rito direttissimo. Alla mente corrono le immagini di fine luglio 2012, quando a Giugliano in Campania dove un maxi rogo a ridosso del centro commerciale Auchan e del campo Rom abusivo aveva sprigionato una fitta coltre di fumo nero. Una nube che intossicò i 300mila residenti dell’area a nord di Napoli.

La pratica criminale di smaltire o riciclare i rifiuti speciali bruciandoli, oramai va avanti da molti, troppi anni. È ampiamente documentato dai Tg e dai quotidiani nazionali tutti i giorni con foto e video. Era il 2008 l’anno in cui è scoppiata ufficialmente la questione rifiuti a Napoli e in Campania. Era l’anno in cui semplici cittadini si riunivano presso le discariche e i vari presidi sul territorio. Acerra, Pianura, Giugliano, Chiaiano, Terzigno. Sono trascorsi diversi anni. Tuttavia, senza che nulla sia realmente cambiato. Inizia così, un’altra stagione di roghi, fumi tossici e di chissà quanti altri veleni. Si continua come se nulla fosse.