Comparto marittimo locale in crisi, lavoratori a rischio

(a) Torre del Greco – Cala il sipario sul settore marittimo. Già la privatizzazione della Tirrenia ha sconfortato tanti marittimi, preoccupati per il mantenimento dei livelli occupazionali e salariali. Altri incubi affollano le notti della “gente di mare”: l’Ilva (ex Sidermar), importante compagnia di navigazione battente bandiera italiana con sede a Genova e specializzata in carboniere e trasporto di materiali siderurgici, ha comunicato ad alcuni dipendenti lo stato di crisi della società. La crisi dell’economia mondiale ha ridotto il fabbisogno del naviglio occorrente per trasferire il carbone ed il minerale di ferro dalle miniere agli altiforni. Perciò l’Ilva ha venduto cinque navi. “Amolti marittimi dell’Ilva con turno particolare è stato detto di trovarsi un altro armatore”, questo è quanto riferisce Salvatore Borriello, responsabile dello sportello marittimi Filt – Cgil di Torre del Greco. Ma Borriello è preoccupato anche per i marittimi torresi che lavorano con la compagnia MSC; indiscrezioni, giunte all’orecchio del sindacalista marittimo, lo hanno allertato sul futuro occupazionale dei marittimi della compagnia battente bandiera canamense: “Ci sono giunte voci riguardanti lo sbarco di personale italiano a favore di personale straniero, ma è ancora tutto da verificare. Abbiamo affidato le indagini alla segreteria nazionale”. “Torre del Greco non offre alternative al mare – continua Borriello – l’amministrazione ignora quanto sta accadendo, è troppo impegnata nelle campagne elettorali. Mi chiedo: quale sarà il futuro dei marittimi torresi e della loro città?”.

M.C.Izzo
Articolo già pubblicato sull’edizione cartacea in edicola il 3 marzo 2010