Sebbene il regolamento comunale lo preveda, non è chiaro se l’azienda che gestisce le aree di sosta paghi la Tarsu

Lo dicono anche Le Iene, ma da decenni lo dice il codice della strada (art. 7 comma 6): le strisce blu sono illegittime perché anziché essere ubicate all’interno di apposite “aree adibite a parcheggio” poste al di fuori delle carreggiate, sono invece ricavate lungo i cosiddetti stalli di sosta all’interno delle suddette carreggiate.
È tuttavia difficile, anzi impossibile per i cittadini ottenere giustizia da parte di un’Amministrazione. Troppo impari lo scontro. Semmai qualcuno volesse far ricorso contro le sanzioni emesse per non aver pagato il posteggio sulle strisce blu, ecco che la stessa politica si è nel frattempo dotata di un rimedio “burocratico” efficacissimo nel disincentivare tale provvedimento: fra le pieghe della scorsa finanziaria è stato inserito l’obbligo del pagamento del cosiddetto “contributo unificato” per i ricorsi innanzi al Giudice di Pace, dal costo minimo iniziale di 30 euro, più ulteriori 8 euro di marca da bollo. Che convenienza può avere un cittadino a contestare una multa se deve anticipare prima 38 euro? Peraltro ad oggi un’interpretazione univoca sulla vicenda non esiste, in quanto alcune interpretazioni del codice della strada hanno sollevato dubbi sull’articolo 7 e più nello specifico sul concetto di carreggiata. La soluzione per fare definitivamente chiarezza magari ci sarebbe: non appena viene emessa una qualunque ordinanza o delibera istitutiva di una zona a pagamento all’interno delle carreggiate, basterebbe impugnare al Tar quell’ordinanza, adducendo le motivazioni suddette (violazione e falsa applicazione dell’art. 7 c. 6 C.d.S.). Una sentenza di merito su questa specifica tesi non è stata finora mai emessa e qualora il Tar dovesse pronunciarsi favorevolmente per un comune qualsiasi, la sentenza avrebbe valore di giurisprudenza e si estenderebbe “erga omnes”, ossia di fatto su tutti i casi analoghi sparsi in tutt’Italia, isole comprese. Ad oggi l’unico aspetto che rende realmente illegali alcune strisce blu è la mancanza di parcheggi gratuiti nelle immediate vicinanze delle stesse, così come alcune sentenze del Tar hanno più volte ribadito. Magari, dopo il servizio delle Iene, qualche blasonata associazione dei consumatori affronterà nella sede amministrativa competente questa questione e finalmente sapremo, a Torre del Greco così come nel resto d’Italia, se dovremo continuare a pagare i parcheggi. Vorremmo porre all’attenzione dei lettori un altro interrogativo: i cittadini ed i commercianti si trovano a pagare una TARSU tra le più elevate d’Italia, ci sono pochissimi parcheggi gratuiti e in più ci chiediamo: la società che gestisce gli stalli paga la TARSU per le aree destinate allo stallo? Considerato il fatto che tutti gli esercizi commerciali che rispongono di aree adibite al parcheggio sono tenute al pagamento della tassa per questi spazi, valere anche per le suddette società. Nonostante numerosi tentativi con il comandante dei Vigili e con la società che ha in gestione queste aree a Torre del Greco, non siamo ancora venuti a capo della vicenda. Sono i cittadini, come al solito, a farne le spese?
Maria Consiglia Izzo
Angelo Confuorto
Articolo pubblicato sull’edizione cartacea in edicola il 6 aprile 2011