La festa a villa Macrina?

(A) Torre del Greco – “Abbiamo accolto la richiesta del GAV perché ci è parsa un’iniziativa meritevole”: così si giustifica il vicesindaco, Rosario Rivieccio, parlando dell’evento organizzato a villa Macrina da alcuni ragazzi torresi, iniziativa che ha dato non poco da parlare in città. Ma facciamo un passo indietro, il 4 giugno si è svolto il “Ballo di fine anno” dei licei della città, l’iniziativa “made in USA” è stata importata anche nella tradizione torrese ricoprendosi questa volta di uno scopo benefico, il ricavato dell’evento infatti, tolti i costi di organizzazione, è stato devoluto all’associazione FIABA per l’abbattimento delle barriere architettoniche e al liceo De Bottis per l’acquisto di materiale scolastico; in qui tutto regolare, un’iniziativa nobile, se non fosse che la villa del party era villa Macrina, storica villa settecentesca. Una villa antica adibita a discoteca, scarsa chiarezza sull’impiego dei fondi, adolescenti ubriachi e alcolici serviti ai minorenni: questo lo scenario disastroso descritto da alcuni cittadini all’indomani della festa, ma Rivieccio non ha esitato a replicare: “Se nel corso della serata si sono verificati episodi spiacevoli e/o illegali, questo si configura non come una colpa dell’Amministrazione, quanto piuttosto come un danno ricevuto”. Coinvolto nello scandalo è stato anche il Gruppo Archeologico Vesuviano, che aveva ricevuto l’autorizzazione per lo svolgimento del “Ballo di fine anno”, la responsabilità tuttavia ricadeva sull’organizzatore Vincenzo Prignano il quale ha tenuto a precisare che lo spazio utilizzato per la festa era solo quello esterno all’edificio e che quindi non è stato arrecato alcun danno alla villa storica. Infine da palazzo Baronale il sindaco Borriello si dichiara ancora fedele al suo braccio destro Rivieccio e fa sapere: “Questa vicenda non ha provocato frizioni politiche nella maggioranza, ribadisco stima e fiducia incondizionata nell’operato del vicesindaco”.
Carolina Esposito
 
Articolo già pubblicato sull’edizione cartacea in edicola il 29 giugno 2011