Per capirne di più sui progetti di piazza Santa Croce e della nuova villa nei pressi di Palazzo La Salle

(a) Torre del Greco – Opinioni distinte, discordanti, antitetiche: sono quelle dei cittadini di Torre del Greco sui megalavori di restaurazione urbanistica. C’è chi sostiene che questi possano essere un toccasana per la vivibilità della città, e chi li ritiene solo degli escamotage per celare illeciti guadagni dell’amministrazione. Per ora non sentiamo di appartenere a nessuna delle due concezioni. Cercheremo di dare una panoramica della situazione chiarendo dei punti che possono essere, a seconda delle opinioni, più o meno emblematici.
Partiamo dalla questione di Piazza Santa Croce; storicamente la sua costruzione risale alle origini del 1500. La chiesa fu distrutta dall’eruzione vesuviana del 1794, dalla lava si salvò solo il campanile. L’odierna basilica è stata costruita sullo strato di lava che seppellì all’epoca la vecchia; fu inaugurata nel 1827 grazie all’opera del Beato Vincenzo Romano. Questa fu per molto tempo una delle più belle chiese in stile neoclassico della zona vesuviana (come ha ricordato l’attuale parroco Don Giosuè Lombardo: “Era il punto d’incontro di tutti”), questo almeno fino agli anni ’50, perché negli anni ’70 alcune scelte di tipo urbanistico hanno dato origine ad una frattura che ha portato la piazza alla degradante condizione odierna. Il progetto iniziale era quello di restaurare la piazza sullo stile degli anni ’50, ma poi ci sono state molte (troppe) varianti al piano di lavoro, varianti che evidentemente non sono state ben pubblicizzate, dato che molti cittadini ignorano quale sia il progetto definitivo. L’inizio dei lavori non è previsto a breve termine; l’Assessore ai lavori pubblici, Giovanni Sorrentino, ci spiega il perché: “lo stato ha imposto dei parametri, una sorta di tetto di spesa; quindi, paradossalmente, pur possedendo i fondi necessari, non è possibile avviare tale progetto”. “Per risolvere questo problema – continua l’Ing. Sorrentino – Stiamo cercando di ottenere una deroga”. Fatto sta che le procedure sono provvisoriamente ferme, non è stata nemmeno indetta la gara d’appalto.
Altra questione urbanistica è la nuova villa comunale nei pressi del complesso La Salle; i lavori dovrebbero durare per circa un anno dall’inizio, ma a giudicare dall’ attuale condizione, il termine non sarà rispettato. Anche nella “fantascientifica” ipotesi che l’opera fosse portata a termine in tempo, rimane il problema della sorveglianza e della sicurezza.
Fabio Cirillo

Articolo già pubblicato sull’edizione cartacea de La Torre 1905 in edicola l’1 aprila 2009