Monti di Resina è in pole position

(i) Torre del Greco – Con la calura dell’estate sarebbe uno degli svaghi più naturali, per un paese di "mare e pini" come Torre del Greco, sfruttare queste due risorse tipicamente mediterranee. Una bella idea che, però, alla messa in pratica trova subito dei grossi impedimenti, talvolta anche pericolosi. Prescindendo dalla situazione mare, ormai nota, quello che lascia senza fiato sono le numerose discariche a cielo aperto situate in zone torresi non prive di abitazioni. In primis, dopo un lungo giro di perlustrazione, la pole position per accumulo di rifiuti di ogni genere, assenza di cassonetti, scarsa illuminazione spetta a via Monti di Resina. Una via, questa, che viene praticamente ignorata sia dal territorio torrese di cui fa parte, sia dalla limitrofa Ercolano, costringendo i residenti a condizioni davvero insostenibili. Fra l’altro potrebbe essere un ottimo luogo di ritrovo per malintenzionati data l’illuminazione quasi assente e la totale mancanza di sorveglianza.
Altro posto di merito sul podio delle "zone più incivili" spetta alle vie che costeggiano le pinete in zona Camaldoli. Senza neanche addentrarsi in quello che dovrebbe essere il polmone verde della città, già sulla carreggiata sono adagiati elettrodomestici di grandi dimensioni, suppellettili, pneumatici e non mancano, purtroppo, siringhe usate da tossicodipendenti, materiali di scarto di lavorazioni varie e così via. Eppure non si parla di aree dimenticate e sepolte bensì di vere e proprie vie pubbliche dove ci sono abitazioni private o come nel caso precedente si tratta di una via non distante dall’ospedale Maresca e dal centro Don Orione. E così, croce nera anche sulle pinete: un bene che dovrebbe essere costantemente monitorato e che invece resta in balia degli incivili, salvo l’attività di alcune associazioni ambientali locali. Terminato il giro nelle zone alte di Torre del Greco, troviamo altre spiacevoli sorprese anche in luoghi inaspettati da far rabbrividire. Sono diverse le segnalazioni di una vera e propria fossa di raccolta situata in una zona adiacente al cimitero, che, stando alle testimonianze di alcuni cittadini, sarebbe un luogo adibito allo smistamento di materiali di scarto di ogni genere provenienti dallo stesso camposanto, fra i quali è possibile trovare anche bare, resti umani ed avanzi di riesumazioni. Una situazione davvero incredibile, che è stata anche in passato spesso motivo di accese discussioni fra cittadini ed amministratori politici ma dalle quali non è mai scaturita una soluzione soddisfacente.
Paola Russo
Articolo già pubblicato su La Torre 1905 cartaceo – Anno CIII n° 13 – mercoledì 02 luglio 2008