Come da sempre sostiene La Torre, l’eco-mostro, ad oggi, si costruirà. Il pericolo non è affatto scongiurato

Torre del Greco – Mercoledì 27 aprile, presso l’hotel Holiday di Torre del Greco, si è riunita una rappresentanza della Rete Civica Anti Depuratore Industriale per fare una disamina degli ultimi sviluppi della vicenda e programmare nuove strategie da attuare in merito.

Il primo punto che è emerso dal confronto è stato suggerito proprio dalla esigua partecipazione di liberi cittadini o comitati di quartiere all’incontro che era aperto a chiunque desiderasse parteciparvi. “L’opinione pubblica torrese è convinta che la querelle sulla costruzione del depuratore industriale da parte della Wisco sia risolta e che l’ecomostro non verrà posto in essere…”, queste le parole di Luigi Gallo, Giuseppe Stasio e Carlo Ceglia, attivisti della Rete Civica e promotori dell’incontro. La gente è rimasta disorientata dai manifesti, affissi negli ultimi tempi sui muri cittadini, in cui alcuni esponenti politici locali proclamavano una felice risoluzione della questione depuratore. Ma è davvero così? Dai dati presentatai dalla Rete, sembrerebbe tutt’altro. Per prima cosa, secondo indiscrezioni trapelate negli ultimi giorni, a breve dovrebbe tenersi un incontro presso il Ministero dell’Ambiente, e per esso sarebbero state convocate rappresentanze di Provincia, Regione ed Arpac, ma, cosa alquanto anomala, non il Comune di Torre del Greco; tale incontro dovrebbe ratificare la validità del piano di attuazione presentato dalla Wisco, dandone approvazione definitiva.



Pertanto la Rete, in attesa di ulteriori dettagli relativi a tale incontro, divulgherà nei prossimi giorni la realistica ipotesi che il depuratore verrà costruito. Inoltre, tra le linee programmatiche della Rete, vi è l’intenzione di inviare una lettera al Sindaco di Torre del Greco (e, contestualmente, al Presidente del Consiglio Comunale, alla II e alla VII Commissione Consiliare), in cui si rinnoverà l’invito “ad espletare i successivi passi che occorrono a scongiurare la costruzione dell’Impianto da parte della società Wisco S.p.A.”. Nella bozza della lettera si sollecita , inoltre, “di essere aggiornati sullo stato di avanzamento dello studio di impatto ambientale. Di provvedere ad effettuare attraverso interventi ispettivi che il comune può sollecitare agli organi preposti o tecnici indipendenti dal Comune”.

Lo scorso 12 aprile, come documentato anche dal giornale “La Torre”, è stata costituita una commissione d’inchiesta, ai sensi dell’art. 8 dello Statuto e dell’art . 42 del Regolamento del Consiglio comunale, per verificare la regolarità e la correttezza elle procedure del’Ente comunale, per il rilascio dell’autorizzazione a costruire il nuovo depuratore per lo smaltimento di sostanze nocive e pericolose in zona Santa Maria La Bruna.

Infine, il confronto tra gli attivisti della Rete Civica ha richiamato l’esposto già presentato alla Procura di Torre Annunziata per denunciare gli aspetti poco chiari dell’iter procedurale e gli aspetti critici bypassati dalle relazioni tecniche di entrambi le parti in causa (Amministrazione Comunale e Wisco). In merito a tale esposto, la Rete se ne propone un’integrazione, alla luce degli ultimi sviluppi della vicenda, dal momento che il nostro Comune avrebbe già stanziato circa 19.000 euro per la consulenza di professionisti tecnici esterni.
Ricordiamo ai nostri lettori che La Torre ha sempre sostenuto che l’eco-mostro, ad oggi si realizzerà, nonostante alcuni politici affermassero il contrario. 

Mariacolomba Galloro