Interpellanza urgente presentata dal M5S a Montecitorio

La vicenda del crac Deiulemar finisce nuovamente in Parlamento. Stavolta, a presentare una interpellanza urgente è il Movimento a 5 Stelle. Di seguito il testo integrale del documento depositato a Montecitorio e che reca la firma degli onorevoli Lombardo e G allo. "Al Ministro dell’Economia e delle Finanze, al Presidente del Consiglio dei Ministri per sapere premesso che: il Tribunale civile di Torre Annunziata ha dichiarato il fallimento della società Deiulemar Compagnia di Navigazione S.p.A. con sentenza n. 25 del 2 maggio 2012 per aver emesso obbligazioni, in violazione di quanto disposto dall’articolo 2412 del codice civile, per un valore di 858 milioni di euro circa; nel 1997 l’Ufficio Italiano dei Cambi, oggi confluito in Banca d’Italia, aveva rifiutato la richiesta di iscrizione della società nell’elenco generale degli intermediari finanziari di cui all’articolo 106 del Testo Unico Bancario (D.Lgs n. 385/1993 e successive modifiche), per mancanza dei presupposti di legge; nel 2002 la Banca d’Italia, sulle vicende in questione, ha segnalato la societ à alla competente Procura della Repubblica a norma dell’articolo 331 del codice di procedura penale; il D.Lgs. n. 231 del 2007, in attuazione d ella direttiva 2005/60/CE, conferisce all’Unità di informazione finanziaria, istituita presso la Banca d’Italia, l’analisi dei flussi finanziari al fine di individuare e prevenire fenomeni di riciclaggio di denaro nonché l’analisi finanziaria delle operazioni sospette segnalate; l’articolo 41 del D.Lgs n. 231 del 2007 introduce una procedura per la segnalazione, obbligatoria, delle operazioni sospette; non si ha conoscenza delle segnalazioni effettuate dai soggetti di cui al D.Lgs n. 231 del 2007 operanti con la predetta società, i relativi soci ed amministratori, effettivamente pervenute all’Unità di informazione finanziaria; non si ha conoscenza di quali inadempienze l’Unità di informazione finanzia- ria abbia riscontrato in relazione alle operazioni poste in essere dalla società; non si comprende se sia stata o meno effettuata un’analisi dei flussi finanziari riconducibili alla società così come previsto dal D.Lgs n. 231 del 2007 e d al regolamento per l’organizzazione e il funzionamento dell’Unità di informazione finanziaria; non si comprende se le autorità preposte al controllo abbiano adempiuto alle proprie prerogative: se non ritenga opportuno intervenire, nei modi e nei tempi che reputerà necessari, e nelle sedi opportune, nell’ambito delle proprie e nel rispetto delle altrui competenze, affinché siano individuati gli eventuali responsabili degli omessi controlli e delle omesse segnalazioni, e quali provvedimenti intenda assumere al fine di evitare che in futuro possano verificarsi nuovamente simili violazioni a danno dei risparmiatori e della stabilità del sistema finanziario. “Roberta Lombardi Luigi Gallo”

Articolo pubblicato sull’edizione cartacea in edicola il 08 maggio 2013