Mentre in pochi studiano strategie da adottare, sono sempre più incerte le sorti della compagnia armatoriale

Quali saranno le sorti della Deiulemar Compagnia di Navigazione Spa lo si saprà il 18 aprile, giorno in cui si discuterà in Tribunale la prima richiesta di fallimento presentato da un creditore.
Intanto, la tensione degli obbligazionisti sale e in città si susseguono numerose manifestazioni, durante alcune delle quali, purtroppo, l’esasperazione dei cittadini ha fatto registrare anche piccoli momenti di violenza e alcuni feriti.
In queste settimane ci sono stati davvero tanti colpi di scena, ma proseguiamo con ordine.
E’ notizia fondata che agli inizi di aprile la Guardia di Finanza abbia fatto irruzione negli uffici di via Tironi, sede della Deiulemar Compagnia di Navigazione Spa, ed abbia acquisito alcuni documenti. Non è escluso che la società sia anche nel mirino della CONSOB.
Sempre agli inizi di aprile, circa 300 investitori si sono dati appuntamento fuori il Tribunale di Torre Annunziata per presentare denunce collettive: una delegazione è stata anche ricevuta dal Presidente del Tribunale.
Intanto, si apprende da un comunicato, che DEIULEMAR il 13 aprile avrebbe ufficializzato un concordato, che in realtà non è stato raggiunto. Ma c’è stato anche un altro comunicato: l’appello dell’AD Roberto Maviglia col quale è stato chiesto ai soci un apporto-bis di capitali, necessari per non compromettere il buon esito del concordato preventivo.
Già da un mese La Torre sostiene che i capitali messi a disposizione delle tre famiglie siano insufficienti.
Qualche giorno fa, le tre famiglie (Lembo, Iuliano, Della Gatta) hanno diffuso una lettera, nella quale scrivono di comprendere la rabbia della gente, le fiaccolate, le proteste e le manifestazioni. Lanciano anche appello alla comune volontà di trovare una soluzione. Lo scopo della loro lettera è provare a riaprire un dialogo iniziato 45 anni fa. Poi il colpo di scena: il Capitano Iuliano, dopo aver firmato la missiva, ne ha preso le distanze.
Intanto, anche Striscia la Notizia, nota trasmissione televisiva di Canale 5, è approdata in città con il suo inviato Luca Abete e, quindi, il caso è tornato sulla tv nazionale.
Ancora, circa 350 persone tra le 13mila famiglie coinvolte hanno manifestato nuovamente il 13 aprile. Neppure la pioggia è riuscita a placare gli obbligazionisti furiosi.
Tra i risparmiatori in protesta, molti hanno notato, in questa manifestazione, l’assenza dell’avvocato Cardella e del suo collega Colapietro: secondo indiscrezioni i due legali sarebbero stati diffidati dalla Polizia a parteciparvi.
Nel frattempo, è giunta anche la notizia dello slittamento dell’assemblea dei vertici per ufficializzare il concordato: sarà rinviato il tutto, sede ed data top secret. Tanta la rabbia, a giusta ragione, provata dalle persone coinvolte. Una rabbia alimentata anche da molte notizie infondate, presumibilmente diffuse ad arte, attraverso i mezzi più disparati, per esasperare ancor di più gli animi.
I giornali, specialmente in vicende di questo tipo, hanno una grande responsabilità: fare una corretta ed attenta informazione e verificare le notizie.
Non bisogna soprattutto esasperare ancor di più gli animi, qualcuno potrebbe commettere sciocchezze inutili. Molte sono le persone coinvolte che non partecipano alle manifestazioni, alcuni aspettano eventi e notizie certe, altri studiano vere e proprie strategie legali.
Bisogna tutelare il popolo torrese: ecco perchè La Torre in vicende di questo tipo adotta una linea editoriale prudente, ricca di esatte informazione e pubblicando i diversi punti di vista, verificando più volte la fondatezza delle notizie che giungono in redazione. Preferiamo vendere qualche copie in meno ma fare un’attenta e corretta informazione che, per noi, fino ad oggi, è sempre venuta prima di tutto.
Antonio Civitillo

 
Articolo già pubblicato sull’edizione cartacea in edicola il 18 aprile 2012