Torre del Greco – Dopo lo scoop fatto stamane dalla redazione de La Torre (leggi) riguardo le manette scattate all’alba di oggi ai polsi del primo cittadino corallino Ciro Borriello, entriamo nel dettaglio del blitz messo a segno dalle forze dell’ordine.
Fondi neri, corruzione ed appalti pilotati: questi i capi d’accusa per i quali i militari della Guardia di Finanza di Torre del Greco, guidati dal capitano Giuseppe Campobasso, hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per il sindaco della città del corallo, Ciro Borriello.
Insieme al primo cittadino (già dimissionario per altri motivi da circa una settimana), sono stati raggiunti da misure cautelari di custodia in carcere anche Massimo e Antonio Balsamo, rappresentanti della società F.lli Balsamo sita in viale Europa. Inoltre, sono state eseguite anche altre ordinanze applicative della misura cautelare degli arresti domiciliari nei confronti di un terzo fratello Balsamo, Ciro, e di Francesco e Virgilio Poeti, della società Poeti Group, sempre sita in viale Europa ed operante nel settore della distribuzione di carburante e di autolavaggio di mezzi per la raccolta dei rifiuti.
Nello specifico, le indagini hanno documentato che la società Fratelli Balsamo Srl ha “costituito mediante escamotage contabili, fondi neri di denaro contante, funzionali a ripagare lautamente gli atti contrari ai doveri di ufficio posti in essere dal primo cittadino”. Tali somme “venivano consegnate al sindaco nel corso di incontri mensili in luoghi appartatati, privi di copertura di cellulari, mediante passaggi da un’auto all’altra”. Nonostante tutto questo, gli incontri sono stati integralmente documentati con video-riprese e intercettazioni ambientali.
Gli artifici contabili utilizzati dalla società F.lli Balsamo sono basati su finti rapporti di lavoro con la società dei fratelli Poeti, con “emissione, da un lato, e nella registrazione dall’altro, di fatture per operazioni inesistenti di lavaggio e sanificazione dei mezzi impiegati per la raccolta dei rifiuti”, comportando una truffa ai danni delle casse del Comune di Torre del Greco e “frode nelle pubbliche forniture”.

Ricordiamo che già la ditta dei F.lli Balsamo era subentrata nell’appalto da 31 milioni di euro della raccolta dei rifiuti in modo “illegale”. Dagli accertamenti degli inquirenti, come si legge nella nota della Procura, si evince che l’assegnazione del servizio di igiene urbana della città corallina sia stato contaminato dall’operato dello stesso Ciro Borriello.
Infatti, artefici vari hanno fatto decadere l’appalto (da maggio 2012 a gennaio 2016) della vecchia società, la Ego Eco srl, favorendo di fatto il subentro della società dei Balsamo, che era giunta seconda in graduatoria, la quale, è stato poi accertato, che non aveva nemmeno i requisiti per partecipare alla gara d’appalto. Tutto questo con rigidi controlli (fatti anche in prima persona di notte da Ciro Borriello) e sanzioni, rappresentando una situazione fittizia di pericolo della salute pubblica tramite certificazione emessa dall’ufficio competente dell’Asl Napoli 3 sud.



Antonio Civitillo