È mistero sul criterio adottato per l’assegnazione dei loculi, soltanto le indagini in corso faranno chiarezza

(a) Torre del Greco – "Ogn’anno, il due novembre, c’é l’usanza per i defunti andare al Cimitero. Ognuno ll’adda fà chesta crianza; ognuno adda tené chistu penziero. Ogn’anno, puntualmente, in questo giorno, di questa triste e mesta ricorrenza, anch’io ci vado, e con dei fiori adorno il loculo marmoreo ‘e zi’ Vicenza". Torre del Greco, città prettamente cattolica di circa 90.000 abitanti, ha un unico cimitero. Altra piaga, una piaga che persiste da anni: ascoltando le persone che si recano in questo luogo tutto l’anno il coro è unanime: il camposanto è sporco, disorganizzato e fatiscente. Anche qui c’è lo "zampino" delle vecchie amministrazioni: un disinteresse totale. Eppure se ne parla poco e nessuno se ne occupa. Né la precedente amministrazione gestita da Valerio Ciavolino, nè l’attuale giunta con il Sindaco "Onorevole" Ciro Borriello, noto per i suoi “Promesso fatto” – per noi "NON fatto". Insomma, nemmeno da morti troveremo pace, anche perché da vivi ci dobbiamo preoccupare di trovare una sistemazione: un loculo. Anche qui ci sono irregolarità sull’assegnazione degli stessi. Oltre a tutti i disagi, alcuni cittadini si son ritrovati a combattere contro il provvedimento di sfratto alle loro salme; intimati dal Comune sostenendo di non esser titolari dei loculi pur avendo partecipato al bando.L’Avv. Giovanni Sarnataro, che ha ottenuto la sospensione dal TAR dimostrando che i suoi assistiti, oltre alla partecipazione al bando, avevano adempito a tutti i versamenti necessari, asserisce: "E’ assurdo, che un’amministrazione pubblica commetta tali errori S". Altro gravissimo disagio è quello che alcuni parenti si ritrovano ad avere i loro cari in strutture pericolanti, pertanto transennate, e dove non li possono raggiungere in alcun modo! Vergogna! Non c’è rispetto nemmeno per i morti. E’ l’ennesima riprova che la classe politica degli ultimi anni è inadeguata: votar sempre gli stessi non giova alla nostra città, alla nostra economia, al nostro benessere e nemmeno a quello dei nostri defunti.
Fin qui è quanto scritto in un articolo de La Torre nel novembre 2007. A dimostrazione che gli anni passano ed i disagi e la mala-politica, grazie all’indifferenza di noi cittadini, continuano ad esistere.
Ad oggi, giugno 2010, lo stato delle cose è cambiato poco; è vero; son stati costruiti nuovi loculi, altri se ne stanno riparando, ma i criteri di assegnazione degli stessi attualmente sono un “mistero”. Qualcosa, però, grazie ad una denuncia di un cittadino, è cambiata: ci sono delle indagini in corso. L’assegnazione di un loculo  un nostro diritto e non un favore che ci fa l’impiegato o il dirigente comunale. Sosteniamo da anni che bisogna reagire. Come? Votando le persone giuste, volti nuovi e, all’occorrenza, denunciare. Solo così si può sperare di cambiare qualcosa. SAbbiamo aperto e chiudiamo questo articolo, dedicando a tutti coloro che ci amministrano ed amministrato, alcuni versi tratti da ‘A Livella di Antonio De Curtis: “’Nu rre,’nu maggistrato, ‘nu grand’ommo, trasenno stu canciello ha fatt’o punto c’ha perzo tutto, ‘a vita e pure ‘o nomme: tu nu t’hè fatto ancora chistu cunto?".
Antonio Civitillo

Articolo già pubblicato sull’edizione cartacea in edicola l’1 giugno 2011