Torre del Greco – Da lunedi scorso, la posta viene recapitata ai cittadini torresi, un’altra volta, a giorni alterni ed il numero dei portalettere è nuovamente diminuito. Inoltre, a causa del sovraccarico di lavoro, giovedì scorso in redazione ci è giunta notizia che un postino, colto da infarto,  è stato trasportato all’ospedale napoletano Loreto Mare, anche se fortunatamente le sue condizioni al momento non destano preoccupazioni. In questi giorni i cittadini torresi, dopo un breve periodo di ripristino della “normalità”, iniziano di nuovo ad avvertire dei disagi: la posta arriva a rilento e Poste italiane ha declassato nuovamente Torre del Greco.

Poco più di un mese fa La Torre ha lanciato la notizia, ripresa anche da alcuni dei maggiori quotidiani nazionali, che le poste hanno declassato molte città italiane,  tra le quali anche Torre del Greco.
Infatti, è stato disposto dai vertici di Poste che a Torre del Greco che le missive siano consegnate a giorni alterni, mentre sono state escluse da questo provvedimento le grandi città.
Ovviamente i disagi per i nostri concittadini sono stati molteplici, aumentando di giorno in giorno. I postini hanno avuto dai vertici la disposizione di consegnare per prima una certa tipologia di posta, ad esempio: “Raccomanadata 1, Posta 1, Pacchi”, e solo successivamente di consegnare tutto il resto (il dubbio, legittimo, è che si privilegi la corrispondenza che assicuri più introiti all’Ente gestore).
L’ufficio recapito torrese, e non solo, è entrato in grande difficoltà ed il direttore, Francesco Persico, ha cercato di gestire la situazione,  purtroppo con risultati di giorno in giorno sempre più deludenti.
Motivo di tale disposizione è che Poste ha come obiettivo un aumento degli utili, per ottenere il quale sta attuando la riduzione del personale e, secondo indiscrezioni di mercato, dovrebbe anche seguire la vendita di un’ altra quota di azioni ( si parla del 25%) a privati di un gruppo cinese.

Durante il periodo di forte disagio, i cittadini torresi hanno fortemente protestato contro la decisione presa dai vertici di Poste inveendo contro gli impiegati.



Dopo il caos e le proteste sia dei cittadini che di alcuni portalettere è arrivata la prima vittoria, i vertici di poste Poste Italiane hanno fatto dietrofront: a metà novembre sono state ripristinate le “vecchie” zone ed i “postini di quartiere”. Questi ultimi, così definiti da noi de La Torre, hanno svolto un lavoro encomiabile, proprio grazie alla loro conoscenza delle zone territoriali (e dei nuclei familiari che vi abitano) nonostante la toponomastica spesso sia sbagliata.
Inoltre,  la corrispondenza non è stata consegnata più a giorni alterni ma recapitata quotidianamente, con un incremento dei portalettere. Le forti proteste dei cittadini e di alcuni postini avevano portato al risultato sperato. Ma un altro motivo per il quale erano state ripristinate le vecchie disposizioni è stato il fallimento del nuovo sistema attuato dai dirigenti di Poste Italiane.
Infatti, aver ridotto le zone (ed i portalettere) e aver consegnare la posta a giorni alterni ha creato enormi disagi alla cittadinanza. Per molti cittadini torresi, e non solo, quella dei vertici di Poste Italiane è stata una scelta scellerata, che ha mostrato tanta incompetenza.

Come abbiamo scritto e previsto nel precedente articolo (leggi), nel momento in cui il tutto sarebbe tornato alla normalità, i vertici di Poste Italiane avrebbero ri-declassato Torre ed altre città. Così è stato, Torre subisce ancora una volta e l’assenza dei nostri politici è oramai diventata una costante.
Il braccio di ferro continua.