Torre del Greco – Nell’ultimo periodo a Palazzo Baronale ci sono state molte manovre: dirigenti e quadri sono stati spostati da Ciro Borriello. Qualche settimana fa balzò ai nostri occhi uno spostamento in particolare: l’ex consigliere comunale di centro-sinistra, Catello Esposito, è stato promosso ad occupare un “posto sacro”, quello di direttore dei servizi cimiteriali.
Secondo quanto abbiamo rilevato, Esposito – appena avuto l’incarico – si è messo subito in moto, producendo una esaustiva relazione su ciò che non andava al camposanto corallino e si è attivato per mettere un po’ d’ordine.
Ma, a sorpresa, il dirigente del settore D’Angelo, invece di elogiare il direttore, gli ha mosso contro tre contestazioni disciplinari. I motivi e gli effetti prodotti dagli atti, ai più, sono ancora sconosciuti.
Noi de La Torre avevamo anticipato, in un precedente articolo, che per Esposito sarebbe stata una bella gatta da pelare. Infatti, l’ex-consigliere è stato nuovamente trasferito ed assegnato ad altre mansioni, nell’ufficio cultura.
Il nostro cimitero, si sa, è stato gestito in modo pessimo dal ex-responsabile, Salvatore Loffredo. Infatti, quest’ultimo, nel corso degli ultimi anni, è stato oggetto anche di svariate contestazioni e denunce. Alcune denunce sono ancora in essere e sono state sporte per svariati motivi. Dopo la “fuga” di Esposito, Loffredo è ritornato a ricoprire anche il ruolo di direttore ai servizi cimiteriali.
Per far comprendere ai nostri lettori il desolante stato in cui versa il cimitero e i continui disagi che devono affrontare chi va a visitare i propri cari defunti, elenchiamo alcune delle cose che non funzionano o che sono poche chiare agli occhi di molti cittadini torresi:

Criteri di assegnazione: in più di un’occasione nel corso degli anni, i torresi hanno prodotto reclami e denunce in merito all’assegnazione di concessioni cimiteriali inerenti a monumenti, loculi e colombaie.
Ma alcuni cittadini, nonostante avessero già una concessione perpetua, dopo la ristrutturazione di un compreso, si son visti assegnare non più un loculo, ma una colombaia, che ha una più ridotta esposizione, in altra punto.

Vie di fuga: alcuni compresi sono a più piani e per motivi di sicurezza si son costruite scale esterne, ma una di esse (vedi foto dx) ne è stato vietato l’utilizzo da moltissimo tempo perché arrugginita e pericolosa. In tutto questo tempo non si è fatto nulla per ripristinarla.



Strutture da verificare: una di queste è il compreso Fiordaliso che dopo i lavori di ricostruzione, tenutosi qualche anno fa, secondo quanto affermano alcuni cittadini, la struttura è molto più larga, larga al punto da ostruire un passaggio pedonale e delle scale (vedi foto sx e centro). Rendendo, pertanto, ancora più difficile il percorso ad anziani e diversamente abili. Sarebbe opportuno visionare le cartografie aeree, la planimetrie del cimitero e confrontarle con lo stato dei luoghi.

Barriere architettoniche: per i diversamente abili e gli anziani è davvero molto difficile muoversi all’interno del cimitero, molte zone sono di difficile raggiungimento. In questi anni non si è fatto per abbattere le barriere.

Lavori costosi: lamentele sono giunte anche in merito ai lavori di ristrutturazione dei compresi nicchiari, contributi considerati dai concessionari dei loculi molto esosi. Portiamo come esempio i costi che dovranno sostenere i concessionari dei loculi del compreso Iris, questi ultimo dovranno pagare una somma pari a 407,60 ad alloggio, per chi dovesse scegliere la rata unica.
I lavori sono ancora in corso.

Il caso seppellitori: qui davvero la vicenda è poco chiara, il servizio in realtà è stato esternalizzato da un po’. Il comune, a quanto si apprende, paga una ditta esterna e gli operatori (dipendenti comunali) dovrebbero svolgere solo la funzione di assistenza alla ditta preposta e specializzata agli interri.
Degli operatori comunali si può disporre, come seppellitori, solo in caso di necessità e previa autorizzazione. Ma secondo quanto appreso, i dipendenti comunali svolgono la funzioni di seppellitori non occasionalmente ma è una costante.

Ma i disagi non finiscono qui: resti mortali non catalogati, fosse usate come pattumiere,  l’intera area cimiteriale è stata più volte interessata da abusi e furti ed il sistema di videosorveglianza non funziona, come d’altronde non ha mai funzionato il sistema di videosorveglianza cittadino: un vero e proprio speco di soldi pubblici.
E’ importante che si faccia chiarezza, una volta per tutte, su queste ed altre vicende.
Antonio Civitillo

Articolo pubblicato sull’edizione cartacea in edicola l’8 marzo 2017