Serata ricca di arte a Torre del Greco. Sabato 20 dicembre, ore 18,00, nei giardini di Villa Lucia ( di fronte alla villa comunale) Vittorio Sgarbi incontra il pubblico e firma le copie del libro “Gli anni delle meraviglie” Il Vittorio-Sgarbi

tesoro d’Italia II ( Bompiani ). A margine dell’evento, anteprima della mostra dei cammei torresi, con l’esposizione dei capolavori artistici realizzati dai maestri Gennaro Garofalo, Giovanni Noto, Pasquale Ottaviano, Carlo Parlati e Franco Scala. La mostra è stata curata dall’associazione Cameo art, presieduta da Franco Scognamiglio, che, per l’occasione, consegnerà al popolare critico d’arte un cameo raffigurante il particolare di una donna con il bambino tratto dal capolavoro di Francesco del Cossa. La presentazione del libro, corredata da dibattito e videoproiezioni, sarà al Circolo nautico di Torre del Greco, stesso giorno, alle ore 19,00, con il presidente del circolo Mattia Mazza ed il giornalista Angelo Ciaravolo. “Non c’è, probabilmente, nella storia umana e nella sua espressione attraverso l’arte, momento più alto e fervido d’invenzioni di quello che va dalla metà del Quattrocento alla metà del Cinquecento, da Piero della Francesca a Pontormo- sottolinea Sgarbi. A Firenze, e non solo a Firenze, ma a Venezia, a Ferrara, nelle Marche, in Sicilia, in Sardegna, in Friuli, in Lombardia, gli artisti danno vita a quello che è stato chiamato, con conferente definizione, ‘Rinascimento’. Anche prima di quegli anni l’arte era stata sublime, ma Piero della Francesca la arricchisce di una intelligenza che trasforma la pittura in pensiero, in teorema, ben oltre le esigenze devozionali. Davanti alla Flagellazione di Urbino non è più sufficiente l’iconografia religiosa, e così davanti alla Annunciata di Antonello da Messina, alla Tempesta di Giorgione, all’Amor sacro e Amor profano di Tiziano, alla Deposizione di Cristo di Pontormo. Di anno in anno appaiono capolavori sempre più sorprendenti. Tra 1470 e 1475 la creatività dei pittori e degli scultori raggiunge vette inattingibili; ma sarà così, di quinquennio in quinquennio, fino alla metà del Cinquecento. Sono gli anni di Mantegna, Cosmè Tura, Botticelli, Leonardo, di Raffaello, di Michelangelo, ma anche di Giovanni Bellini, di Lorenzo Lotto, di Tiziano, di Correggio, di Parmigianino. Sono gli anni delle meraviglie, in cui l’artista si sfida, in un continuo superarsi…”