Comunicato stampa

Dici Eduardo Pisapia Fiore e non ti viene in mente nulla: se dici solo “Eduardo” a Torre del Greco, allora vedrai che in molti ti risponderanno: sì, lo conoscevo! Dunque, chi non conosceva quest’uomo non avrà avuto modo di apprezzare tante qualità. Il suo sorriso, la sua simpatia e l’eterna predisposizione allo scherzo, un tratto tipico di chi amava il teatro, erano molto apprezzati così come le sue battute. Dotato di un timbro vocale potente, spesso lo si poteva scorgere a diversi metri di distanza e se conversava a voce normale potevi udirlo ben prima che ti arrivasse vicino. Ma chi era Eduardo Pisapia Fiore? Una persona speciale che nasce il 6 settembre 1928 da Angiola Ruocco (originaria di Terlizzi in provincia di Bari) e Salvatore Pisapia Fiore. Eduardo da piccolo abbracciò l’idea di entrare in seminario per avviarsi al sacerdozio, ma ben presto capì che quella non era la sua strada. Una vecchietta che lo conosceva disse: “E ha’capit’? S’arrubbat’primm’o studi’ e’ppò se n’è gghiut’!” Nonostante non fosse divenuto sacerdote, una fede profonda lo accompagnò durante tutto il percorso della sua vita, e fece di tutto per trasmetterla a intere generazioni di giovani che incontrò lungo il suo cammino di educatore e uomo di teatro. Sì, perché dici Eduardo Pisapia Fiore e ti viene in mente la fede e il teatro. Due grandi passioni, per coltivare le quali egli non si limitò solo a percorrerne le strade, ma ne indicò anche la direzione a chiunque fosse amico e conoscente. I suoi comportamenti erano sempre improntati ad un grande rispetto per il prossimo, all’amore per la fede e ai suoi comandamenti. Nel dopoguerra le sue compagnie di stampo parrocchiale portarono in scena il teatro dei Fratelli De Filippo. Fu Presidente dell’Azione Cattolica all’Associazione Brancaccio presso la parrocchia di S.Maria del Popolo del compianto Don Filippo, e in seguito collaborò con altre parrocchie cittadine, la S.S.Annunziata, lo Spirito Santo e poi con l’Oratorio Beato Vincenzo Romano. Molti amici ricordano oggi con affetto gli anni della propria giovinezza, quando con Eduardo regista il fior fiore della gioventù torrese mise in scena memorabili pieces teatrali e grazie alla sua opera infaticabile, scoprirono il teatro soprattutto napoletano e si avvicinarono sempre più.
Insieme alle sue sorelle Titina e Almerinda, crebbe in una famiglia unita nella fede e nell’amore; fu impiegato presso il Tribunale primo e poi alla Corte d’Appello di Napoli. L’incontro con la futura moglie Giuseppa (Pina) Di Rosa culminò nel matrimonio, celebrato nell’aprile 1991 a Torre del Greco alla presenza dei propri cari. Nei rapporti con i propri familiari fu un uomo retto e onesto, generoso e amabile. Negli ultimi tempi le precarie condizioni fisiche ne minarono l’umore, unitamente alla perdita prima dei suoi familiari e poi di Salvatore Sorrentino, altro grande educatore e suo grande amico; insieme condivisero momenti di gioia, entrambi legati da reciproca stima affrontarono innumerevoli escursioni “traghettando" dall’infanzia all’adolescenza tantissimi ragazzi in gite parrocchiali.
Per ricordare degnamente Eduardo, verrà celebrata una messa in suffragio il giorno 9 settembre p.v. alle ore 18,30 presso la parrocchia Spirito Santo nei pressi della Stazione Circumvesuviana di Torre del Greco.