Napoli – Venerdì 28 aprile, a partire dalle ore 11, presso la sezione San Tommaso d’Aquino della Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale, in viale Colli Aminei 2, a Capodimonte, la Libreria Editrice Vaticana (LEV) presenterà al pubblico il volume Guarita dall’Amore – Storia di Maria Grazia Veltraino di Carlo Ambrosio Setti e Rosario Faggiano.
IL LIBRO – Il volume racconta la straordinaria vicenda della signora Veltraino, finita su una sedia a rotelle nel 2001, a causa di una malattia incurabile, ma inspiegabilmente guarita nel 2008, come risulta agli atti del processo di beatificazione, per intercessione di don Luigi Caburlotto, sacerdote veneto che Maria Grazia aveva personalmente conosciuto.
Ma la storia non si riduce al solo racconto di una guarigione miracolosa: è anche storia di un’esistenza contrassegnata fin dalla nascita da una dolorosa emarginazione familiare e sociale (la condizione di “figlia illegittima”, letteralmente abbandonata dai propri genitori e dalla società civile), di una bambina cha passava da un orfanatrofio all’altro, di una donna di fede che anelava alla libertà.
Guarita dall’Amore è il libro che raccoglie questa storia, scritto a quattro mani da due persone che hanno conosciuto Maria Grazia da vicino: don Carlo Ambrosio Setti, medico e sacerdote che ha assistito la Veltraino fin dall’inizio della malattia, e Rosario Faggiano, giornalista e scrittore.
IL DIBATTITO – Alla presentazione del libro, moderata dal professor Giuseppe Falanga, direttore delle pubblicazioni della pontificia facoltà, interverranno, oltre ai due autori, il Vescovo Marcello Bartolucci, segretario della congregazione per le cause dei santi, Padre Edoardo Scognamiglio, teologo e ministro provinciale dei francescani conventuali, don Giuseppe Merola, vice direttore della Libreria Editrice Vaticana, don Gaetano Di Palma, vice preside della pontificia facoltà, e la professoressa Elvira Scognamiglio, docente di lettere.
IL BEATO – Nato a Venezia il 7 giugno 1817 da una famiglia di gondolieri, don Luigi Caburlotto è il primo parroco veneziano ad essere stato beatificato. Ordinato sacerdote il 24 settembre 1842, il 30 aprile 1850 diede inizio ad una scuola popolare per le fanciulle trascurate dalle famiglie. In pochi anni il gruppo di maestre volontarie che sosteneva la scuola si trasformò in un istituto religioso di suore, per le quali don Luigi stesso scrisse la Regola e che chiamò Figlie di San Giuseppe.
Mentre continuava con amore la cura pastorale della sua parrocchia di San Giacomo dall’Orio (Venezia), don Luigi si preoccupò anche di dare continuità e organizzazione alla carità e all’assistenza per i molti poveri di quell’area della città. Curò pure la formazione scolastico-professionale dei maschi, istituendo un patronato maschile serale. Nel 1857 diede vita all’Istituto Manin per accogliere e sostenere le ragazze povere. Nel 1859 fondò nella città di Ceneda (oggi Vittorio Veneto, Treviso) una scuola elementare popolare gratuita e un collegio con più elevato programma di studi. Trascorse gli ultimi anni in quasi totale ritiro, provato da lunghe sofferenze, ma sereno e sempre interessato alle opere che continuava a dirigere. Morì il 9 luglio 1897, assistito dal patriarca Giuseppe Sarto (il futuro pontefice San Pio X). Nel luglio 1994, Giovanni Paolo II promulgò il decreto nel quale dichiarava che monsignor Luigi Caburlotto visse in grado eroico tutte le virtù cristiane. Il 9 maggio 2014 Papa Francesco ha autorizzato a promulgare il decreto sull’autenticità del miracolo di Maria Grazia Veltraino per intercessione di don Luigi Caburlotto. Grazie a questo riconoscimento, don Luigi fu beatificato a Venezia il 16 maggio 2015.

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